martedì 21 dicembre 2010

Black Sabbath - 1972 - Vol 4



Data di uscita: Settembre 1972
Genere: Hard Rock
Etichetta: Vertigo
Formazione: Ozzy Osbourne (voce), Tony Iommi (chitarra), Geezer Butler (basso), Bill Ward (batteria)
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Ascolta gratuitamente su Spotify: Black Sabbath - Vol.4 (1972)

Nel pieno della loro ascesa verso l'Olimpo delle band più importanti e influenti della storia del rock (e della musica in generale), con tre album già pubblicati da inserire nel curriculum (Black Sabbath, Paranoid e Master of Reality), i Black Sabbath tornano in studio per registrare il loro quarto album: Vol 4.


La registrazione di Vol 4 avviene dopo il licenziamento del produttore dei primi tre dischi, Rodger Bain, a seguito di divergenze tra la band e il produttore, che sosteneva che il successo della band fosse più merito suo che del gruppo.


I quattro decidono dunque di autoprodurre il long play (LP), dedicando una quantità di tempo che fino a quel momento, a causa dei frequenti tour dal vivo dovuti al successo sempre maggiore, non era mai stata spesa per la fase di registrazione: sei settimane.


Il risultato è qualitativamente strabiliante. Pur mantenendo lo stile inconfondibile che ha contrassegnato i primi tre dischi, questo album presenta sperimentazioni grandiose, come l'uso di strumenti finora mai utilizzati dalla band come pianoforti o violini, ad esempio nelle tracce "Changes" e "Laguna Sunrise" o pezzi puramente psichedelici, come "FX", registrato in un periodo in cui il campionamento musicale non esisteva, e canzoni di quel tipo andavano registrate in maniera del tutto artigianale.


Il piatto forte di Vol 4, tuttavia, è l'uso di temi forti nei testi. La già citata "Laguna Sunrise" è il risultato delle feste selvagge e psichedeliche a cui tre dei quattro membri del gruppo (Osbourne, Butler e Ward) partecipavano frequentemente a Laguna, in California, nei pressi di Sacramento. "Snowblind", invece, si ispira al piacere che i membri della band provavano nell'uso della cocaina. La leggenda vuole che proprio "Snowblind" dovesse essere anche il titolo dell'album, che fu poi cambiato in Vol 4 a seguito del rifiuto dell'etichetta discografica, che ritenne eccessivo utilizzare un titolo così trasgressivo.


Il pezzo migliore del disco, almeno secondo il sottoscritto, è "Wheels of Confusion", cioè la traccia di apertura del disco stesso. Nonostante la lunghezza "extra" della canzone (otto minuti), non annoia mai, e anzi regala nella parte finale un assolo strumentale da pelle d'oca: due minuti e mezzo di piacere musicale firmato dalla premiata ditta Iommi-Butler-Ward.


Da segnalare, infine, "Changes", che presenta un testo alquanto insolito per la band, in quanto tratta la fine di un rapporto sentimentale; "St. Vitus Dance", influenzata da sonorità folk e blues; "Supernaut" e "Tomorrow's Dream", che mantengono inalterato il sound della band dei primi dischi; "Cornucopia" e "Under the Sun", che invece portano avanti le sonorità doom già sperimentate in passato.


In conclusione, il disco è consigliatissimo: tra i più orecchiabili del periodo con Ozzy Osbourne alla voce, Vol 4 è anche un disco maturo che dubito rivenderete mai al mercatino dell'usato.


Voto: 8

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